Tutto quello che (forse) non sai sulla diastasi retti addominali

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Si parla ancora poco di diastasi retti addominali Roma perciò è facile non sapere proprio tutto in merito. Ecco quindi un breve approfondimento che puoi trovare utile poiché punta l’attenzione sui fattori di rischio e anche sulla prevenzione.

Fattori di rischio per le donne in stato di gravidanza

Nonostante la causa della diastasi addominale non sia prevedibile, sono stati evidenziati dei fattori di rischio. Infatti, ci sono donne che più facilmente presentano un gap tra le fasce muscolari addominali che no si rinsalda dopo la gravidanza.

Si tratta di donne che hanno una gravidanza dopo i 35 anni d’età. Il disturbo appare più spesso quando il feto ha un peso elevato oppure quando si aspettano i gemelli. Chi ha già avuto gravidanze in precedenza è più facile che sviluppi il problema.

Un indebolimento muscolare spesso sta alla base della diastasi retti addominali Roma. L’obesità e la vecchiaia sono sempre da considerare altri fattori di rischio. Un’eccesiva attività fisica sarebbe sempre da evitare nell’ultimo trimestre della gravidanza perché i muscoli tendono a sfaldarsi più facilmente.

Tra i fattori di rischio bisogna considerare anche altre patologie che interessano la zona come quelle che provocano tosse cronica oppure conati di vomito.

Infine, alcuni individui hanno un problema di diastasi già dalla nascita, motivo per cui anceh gli uomini possono soffrirne. Questa condizione è abbastanza frequente nei bambini, ma si risolve in modo naturale nei primi anni di vita.

Prevenzione in gravidanza

Ci sono delle misure da attuare durante la gravidanza per ridurre il rischio di diastasi retti addominali Roma. Per esempio, meglio porre attenzione alla postura, sia seduta che mentre cammini.

È consigliata anche una moderata attività fisica che punti al rafforzamento dei muscoli della parete addominale, in particolare il muscolo trasverso. Va bilanciata la distanza tra torace e pube e anche tra  distanza bacino e schiena.

Massima attenzione anche al pavimento pelvico, cioè a tutta la muscolatura che tiene insieme gli organi della pelvi come vescica, tratto terminale dell’intestino e utero. Infinte, evita la ginnastica hipopressiva integrale.